Laowa 12mm f2.8: zero distorsioni
ome avevo anticipato nel rumors di febbraio, l’azienda cinese Laowa Venus Optics ha lanciato sul mercato un’ottica fullframe molto particolare e dalle caratteristiche uniche: focale di soli 12mm dalla grande apertura di f2.8 e con una bassissima distorsione dichiarata. Un grandangolare estremo che ho provato nelle settimane passate e del quale posso finalmente scrivere un report dal campo tutto italiano, con immagini raw scaricabili gratuitamente e considerazioni diverse dai soliti test strumentali. Ecco com’è andata.
La prima cosa che colpisce del laowa 12mm è sicuramente la massa: leggerissimo e compatto è realizzato in metallo migliorando la qualità generale del barilotto vista sul precedente laowa 15mm. La ghiera dei diaframmi è finalmente a scatto, si sente il classico “click” cambiando l’apertura di diaframma mentre la ghiera di messa a fuoco è piacevole da utilizzare; ma la vera notizia bomba è che può montare filtri a lastra, non i padelloni da 150mm bensì quelli da 100mm, con un notevole risparmi di costi ma essendo un prototipo non era dotato di holder e non ho potuto provarli di persona. L’obiettivo è compatto e salta subito all’occhio la grande differenza con il 16-35 f4 nikkor, ottica che uso abitualmente e sebbene sia un ottica zoom dotata tra l’altro di autofocus e stabilizzatore viene considerata “medio leggera”. Le differenze sono davvero notevoli.
Venus lens ha dotato l’ottica di un paraluce in metallo estraibile che aiuta a proteggere la lente frontale che non sporge in modo esagerato come su altri obiettivi grandangolari. Di suo ha già un semi paraluce realizzato direttamente nel barilotto metallico che con l’aggiunta di quello esterno ne completa la protezione. Perchè due? E’ confermato che verrà commercializzato con l’holder per i filtri a lastra da 100mm, così da poter montare un filtro simile a questo big stopper lee da ben 10 stop che di solito utilizzo sul 16-35 nikon in versione a vite; si monterà direttamente su quello interno su quello interno dei due, mantenendo in questo modo la protezione della lente.
La lente ha una linea gradevole e compatta e quel piccolo anello blu sotto il paraluce ne migliora l’impatto estetico, uniformandosi così alla concorrenza che prevede una sorta di codice colore per differenziare le varie tipologie di lenti e venus lens, per questo hyperwide hanno scelto il blu e forse lo utilizzeranno anche in futuro per tutta la linea di lenti laowa.
Sul campo
I prototipi sono di fatto dei laboratori e spesso mancano di alcune funzioni che verranno introdotte successivamente nella versione finale prima della commercializzazione, in questo caso pur mancando il chip con i relativi contatti elettrici non ho avuto nessun problema di utilizzo in modalità manuale ne in priorità di tempi, la ghiera di messa a fuoco è ben frizionata e fluida ed è un bel passo avanti rispetto ai precedenti modelli. Nessun problema neanche con la ghiera dei diaframmi a scatto, anche se mi piacerebbe anverne di intermedi almeno a 1/2 stop: solo una piccola indecisione del meccanismo nel passaggio da f16 a f22 ma molto probabilmente è dovuta al prototipo.
Le inquadrature diventano molto inclusive così va posta attenzione alla composizione, la ridotta distorsione ne facilita l’utilizzo ma stiamo comunque maneggiando un 12mm non fisheye! Il Live view diventa essenziale in questa fase e l’istogramma sui canali r g b aiuta, con un po’ di pratica, a capire fin dove è possibile spingersi con le alte luci, eventualmente si possono scattare diversi frame distanziati di 1 o 2 stop per poi fonderli successivamente in photoshop.
Lago di garda: exif 1.6 s; f11, iso 200
Il ponte gobbo è un buon esempio di come la focale riesca ad influenzare la composizione, i 12mm del nuovo laowa zero-d hanno relegato la figura del ponte ad un ruolo secondario rispetto al primo piano composto prevalentemente dalle rocce e dall’acqua, che in questo caso non era molta per via di una deviazione del letto del fiume effettuato dopo le recenti esondazioni. Mi sarebbe piaciuto un cielo stellato come sfondo ma una velatura costante l’ha impedito e comunque ho scattato in piena blue hour.. troppo presto!
La focale così spinta permette inquadrature affascinanti come nel caso di piazza gae aulenti a milano: i due nuovi grattacieli hanno cambiato la skyline meneghina e sono un buon soggetto da fotografare al tramonto oppure in notturna. Le fontane sottostanti portano velocemente a saturare le alte luci mentre la presenza costante di pubblico costringe ad un uso intenso di timbro clone
- Flare/Ghost e purple fringing
Come per ogni altra ottica con schema retrofocus il problema è particolarmente sentito e difficile da risolvere soprattutto con grandangolari così estremi: mi aspettavo un po’ di più dal laowa 12mm ma fonti interne all’azienda mi segnalano di essere al corrente del problema e spero che possano risolverlo in fase di produzione. Al momento si può ricorre al classico metodo del doppio scatto sovrapposto in postproduzione, coprendo il sole con un dito nel primo dei due frame cosa che regolarmente nelle foto di paesaggio anche con altri obiettivi.
Apertura f11
Il purple fringing prodotto dal laowa 12mm è visibile nell’esempio sotto che si riferisce alla foto del lago di garda: è facilmente rimovibile tramite lightroom o photoshop con l’apposita funzione.
- Notturno
Iperfocale e via, potrei anche fermarmi qui nel descrivere il metodo usato per fotografare piazza Gae Aulenti a milano durante una caldissima notte di fine luglio. In realtà in alcuni casi ho avuto il tempo di scegliere con precisione dove far cadere il fuoco, ma la grande profondità di campo offerta dal Laowa 12mm ha facilitato il lavoro e in qualche caso mi sono spinto anche ad f2.8. Mi sono mosso tra la gente in completa discrezione senza dare troppo nell’occhio, l’obiettivo è così compatto da non mettere in soggezione proprio nessuno ed ha evitato la classica curiosità delle persone attratte dallo strumento.
Il laowa 12mm è relativamente facile da usare in iperfocale grazie alla serigrafia sul barilotto, le immagini restituite dalla focale sono di forte impatto. Ho usato una canon 6d ma non c’è un chip di conferma sul laowa 12mm e quindi niente dati exif: questo potrebbe essere un problema per chi ne fa uso magari per archiviare le foto in funzione dei dati di scatto, tenetelo a mente!
Le inquadrature verticali a 12mm sono impressionanti, la bassa distorsione del laowa aiuta a non distorcele oltremodo lasciando che le linee convergano verso l’alto (inevitabili se inclinate la camera rispetto al piano) in modo naturale senza deformazioni a baffo o di altro tipo. Usare il laowa 12mm è veramente piacevole ma comunque impegnativo, scordatevi l’idea di trasformare la vostra reflex + superwide in una fotocamera punta e scatta.
Per riempiere il frame con i 12mm di focale del laowa ci vuole pazienza e la composizione va in qualche maniera studiata preventivamente per evitare di inserire elementi di disturbo che come falene vengono attratte dalle luci per cascare nell’inquadratura del laowa 12mm. Il rischio di mosso sussiste sempre nelle notturne a mano libera ma sia la focale che la leggerezza dell’obiettivo aiutano ad evitarlo.
- Conclusioni
Durante queste due settimane di prova ho apprezzato alcuni aspetti dedicati esclusivamente al paesaggista come la possibilità di montare semplici filtri da 100mm, parto da qui perchè le migliori ottiche wide angle di canon e nikon necessitano di un esborso extra per essere filtrate a dovere, holder e lastre da 150mm superano tranquillamente i 500 euro per un kit base e come se non bastasse molti fotografi vengono frenati anche dall’ingombro quasi comico del complesso ottica + filtri. Personalmente ho respinto più volte l’idea di comprare gli ottimi e costosi 11-24 Canon e 14-24 Nikon anche per una questione di praticità nel filtraggio, ma dopo aver letto le vostre reazioni alla notizia di un 12mm f2.8 utilizzabile con dei “semplici” 100mm penso di non essere l’unico a pensarsa così.
La nitidezza restituita dal laowa 12mm è molto buona soprattutto al centro già a partire da f2.8, mentre serve chiudere almeno a f5.6 per vedere migliorare gli angoli estremi, il miglior compromesso l’ho trovato a f8 ma tenuto conto della focale cosi estrema lo considero comunque buono in generale. La vignettatura è sicuramente presente a f2.8 ma si dimezza già a f4 e sempre tenendo a mente la natura di questo prodotto non c’è da storcere il naso più di tanto, anche perchè i software mettono a disposizione una veloce soluzione al problema. Discorso a parte merita la distorsione che diminuisce fino quasi a scomparire focheggiando all’infinito mentre risulta presente in maniera modesta con oggetti in primo piano, l’obiettivo finale della casa cinese mi sembra dunque raggiunto e rende questo venus laowa 12mm un unicum nel mercato, come se non bastasse l’apertura f2.8 unita alla focale così estrema può aiutare a portare a casa il lavoro anche in situazioni di scarsa luminosità nella fotografia di interni.
La lente non è esente da difetti, lo specifico in modo chiaro e qualche critica mi sento di farla partendo dalle lamelle del diaframma non perfettamente uniformi, penso sia un difetto del prototipo, così come il problema di coma visibile negli angoli del fotogramma che crea qualche problema nelle riprese notturne (stellati) soprattutto a f2.8, chiudendo il diaframma il problema tende a diminuire. Come spiegato sopra, la resistenza al flare va migliorata mentre la costruzione meccanica è sicuramente migliore del laowa 15mm ma si nota ancora un certo distacco dai brand blasonati come ad esempio zeiss che ovviamente costano di più pur senza senza offrire un concorrente diretto al laowa 12mm in termini di focale.
In attesa di provare un modello di produzione, ricordo che il test è stato effettuato con un prototipo, mi sento di consigliare quest’ottica a chi cerca dimensioni ultracompatte e inquadrature veramente wide da studiare con attenzione e sicuramente per le riprese notturne accettando una certa quantità di coma. Discorso più complicato per il paesaggista che se dotato di cavalletto può ovviare al problema del flare/ghost con una doppia esposizione quando decide di includere il sole, o una fonte luminosa, negli angoli del frame mentre non ci sono particolari attenzioni da porre durante una sessione fotografica senza questo tipo di soggetto. Infine va considerata la possibilità offerta dal laowa 12mm di montare i filtri a lastra da 100mm!
HO UN MESSAGGIO PER TE
Mi avete chiesto un consiglio per iniziare ad elaborare le foto con il piede giusto, vi segnalo questo libro che reputo tra i migliori per chiarezza e numero di esempi proposti, provatelo! Se invece vuoi imparare a fotografare sul campo ti consiglio l’ultima edizione del famosissimo libro fotografico di Bryan Peterson, devi averlo assolutamente perché è adatto sia al principiante che all’esperto. Io lo possiedo in tutte le versioni precedenti anche in inglese e ancora oggi lo sfoglio, nonostante la mia esperienza, per trovare ispirazione e nuove idee.
L’autore ha un’esperienza enorme e non è il solito improvvisato che si inventa fotografo da un giorno all’altro e visto il costo a cui viene venduto, è da comprare ad occhi chiusi. 😉
tks for raw files, after inspect files i can decide if to buy it or not… thanks again
Thank you for comment. 🙂