Nel catalogo dei monitor professionali EIZO mancava un modello professionale da 27 pollici che colmasse il vuoto compreso tra l’entry level CS2730 e il top di gamma CG277 e che potesse soddisfare un pubblico di fotografi esigenti senza però sconfinare nell’ambito video e stampa professionale, quindi senza LUT 3d ma con una più semplice LUT 1d+ matrix in grado di garantire buoni profili e un ottimo valore del contrasto relativo ottenuto grazie al film polarizzato disteso sulla superficie del display, assente nel modello base.
In realtà era già presente a catalogo un modello ben bilanciato con queste caratteristiche ed era l’EIZO cx271 che forse per via del poco successo è stato oggetto di una riprogettazione nell’elemento forse più dibattuto tra gli utenti: il sensore di autocorrezione del profilo; oltre ad aver spinto il marketing EIZO ad eliminare l’intera famiglia CX dai catalogo ed estendere quella CG.
Oggi ritroviamo lo spirito di quel monitor all’interno del nuovo CG2730 ma con più accessori, come ad esempio la palpebra antiriflesso e kit di pulizia prima esclusive dei soli CG a 3 cifre, a proprosito delle nuove sigle è bene sottolineare che oggi i modelli CG non rappresanto più esclusivamente i Top di gamma ma anche quelli della classe intermedia; una mossa di marketing che può confondere i conoscitori del marchio giapponese ma riconoscerli è piuttosto facile, è infatti sufficiente contare il numero delle cifre dopo le due consonanti: se sono tre parliamo dei prodotti più completi, se sono 4 no!
Ad esempio il cg277, cg248, cg247x, cg318 hanno tutti tre cifre e rappresentano il top di gamma mentre gli EIZO cg2730 e cg2420 appartengono alla nuova linea intermedia Coloredge, quella conosciuta in precedenza come CX (come detto sopra).
Questa è la mossa di riposizionamento del prodotto fatta da Eizo e che mi limito a segnalare avendo letto le vostre perplessità via email. Ho quindi preparato per voi una tabella riassuntiva dove vengono elencate le principali differenze tra i monitor professionali EIZO da 27 pollici e spero quindi di avervi semplificato un po’ la vita 🙂
Perchè scegliere un 27 pollici
La diagonale di 27 pollici fa pensare ad una categoria di monitor grandi soprattutto ripensando al passato quando era praticamente impossibile trovare sulle scrivanie display a tubo catodico di queste dimensioni, ma con l’arrivo sul mercato dei primi modelli professionali a cristalli liquidi le cose cambiarono radicalmente grazie anche all’abbandono delle lampade ccfl che hanno caratterizzato la prima era degli LCD.
Oggi siamo arrivati alla quasi scomparsa delle cornici in ambito amatoriale con chassis dalle forme molto rastremate mentre nell’ambito professionale la loro presenza si è fatta sempre meno invadente pur rimanendo sempre visibile e presente, questo per garantire una giusta aerazione all’elettronica di bordo ben più performante in questa categoria di prodotti.
La diagonale da sola non basta per classificare un display perché va sempre collegata alla risoluzione che nel caso dell’EIZO CG2730 è di 2.560 x 1.440 quindi con un valore di pixel per pollice di 109: questi valori ne fanno un buon all-rounder anche se avrei personalmente gradito un fattore di forma 16:10 anzichè i sempre più comuni 16:9.
Le impostazioni di windows 10 consentono un buono scaling dei contenuti, il cui valore di default è di 125% per mantenere un buon compromesso tra la grandezza delle icone sul desktop e la GUI dei programmi Microsoft che uso maggiormente.
Lo spazio di lavoro è molto buono, prendendo a riferimento Photoshop si riescono ad avere sia discreti ingrandimenti dell’immagine nell’area di lavoro che i pannelli a portata di mano; il vero limite però è nella scelta dell’ingrandimento della GUI fatta da Adobe, prediligendo un ottimo rescaling solamente a percentuali del 100% e del 200% ottimizzandola quindi per monitor 4k uhd e fullhd. Anche Firefox reagisce bene al 125% di ingrandimento e gli strumenti che utilizzo maggiormente per progettare le uscite fotografiche sono molto fruibili.
Prestazioni
Il nuovo EIZO CG2730 monta un pannello Panasonic IPS di ultima generazione dalla risoluzione QHD dotato di un costoso film polarizzato che limita i difetti di questa tecnologia esaltandone le caratteristiche. Partendo proprio da questo ultimo dettaglio ho verificato quanto fosse in grado di eliminare il fastidioso bagliore biancastro diffuso (glow) che affligge molti display IPS e che innalza in modo deleterio il valore della luminanza del nero, abbassando di conseguenza quello del contrasto relativo.
Un altro difetto dei monitor IPS è la presenza di punti di luce che filtrano dalla cornice e che risultano fastidiosi durante l’utilizzo, oltre che alla scelta di un buon pannello EIZO deve disporre di un buon controllo qualità per evitare i difetti dei singoli esemplari (ne esistono sempre all’interno dei lotti) e quelli di montaggio dello chassis.
Nella foto si vede la totale assenza delle IPS lights bleed con un buon contenimento dei bagliori angolari. Anche il Clouding è ben gestito. In questa immagine a sinistra a lunga esposizione (la stanza era buia) si nota l’assenza del glow gestito ottimamente dal trattamento superficiale del pannello che EIZO chiama trueblack, per sottolineare appunto l’aumento di contrasto relativo rispetto ad un monitor IPS classico (a parità di luminanza).
Resta una sola grande curiosità riguardante il rivestimento polarizzato che promette non solo il contenimento dei riflessi ma anche l’aumento del contrasto relativo, il trueblack dovrebbe infatti garantire una luminanza di nero minore.
Uno scontro tra modelli della stessa casa è l’unico test in grado di dare una risposta abbastanza precisa ed è quello che ho fatto, con l’aiuto dell’amico Renato Bison ho confrontato strumentalmente i risultati del CS2730, che è privo di film, con quelli del CG2730 e non c’è partita: il nuovo modello batte senza problemi il fratello più economico.
La moda tocca e distrugge: quello che sta succedendo oggi con i monitor che coprono un gamut maggiore dello spazio colore srgb, etichettati genericamente come wide-gamut vengono venduti con superficialità come dispositivi perfetti per tutto, ma non è così.
Anzitutto ci tengo a sottilineare l’assenza di una specifica wide-gamut e per questo va sempre esplicitata la percentuale di copertura degli spazi colori più celebri come sRGB, AdobeRGB, DCI-P3 espressa in termini di Volume e di Match; un monitor infatti può coprire all 100% il volume del gamut adobergb senza avere una corrispondenza completa con lo stesso, l’EIZO CG2730 sotto questo punto di vista è molto performante e i risultati lo confermano:
Sul mercato si trovano monitor molto meno costosi indicati come wide gamut che non raggiungono queste performance ma non solo, l’uniformità di luminanza lungo la superficie è un parametro davvero critico per i 27 pollici IPS e molti modelli mostrano risultati imbarazzanti, ma non è il caso dell’EIZO CG2730 e questa schermata lo conferma:
Qui sotto evidenzio la differenza tra il gamut (colori riproducibili) dell’EIZO CG2730 e lo spazio colore Srgb, come si vede il pannello prodotto dalla Panasonic che Eizo ha scelto per equipaggiare questo monitor è davvero performante, secondo voi basteranno solo 8bit per canale a descrivere tutto il volume senza evidenti lacunee tra le tonalità di colore?
Più avanti avrete una risposta, ora mi limito a mostravi l’enorme differenza in volume che si attesta intorno al 170%! NB: Srgb è lo standard de facto delle immagini destinate al mondo web
Lo spazio colore Adobergb ha un volume nettamente maggiore dell’srgb con cui condivide i due primari R e B mentre il Green è spostato più in alto.
Volenti o meno è diventato anche lui uno spazio celebre e di largo utilizzo e che spesso fa capolino nelle impostazione delle macchine fotografiche per quanto riguarda il formato JPG mentre non influenza il RAW per ovvie ragioni. L’EIZO cg2730 non solo lo supera in volume ma ha una corrispondenza pressochè perfetta del 99,2 %.
Un monitor per definirsi wide-gamut dovrebbe coprire, meglio superare, il volume dell’adobergb con una corrispondenza (Match) di almeno il 99%.. segnatevelo quando sulla confezione di un qualsiasi monitor consumer avvistate questa dicitura.
Bonus
Lo spazio colore che utilizzo maggiormente per elaborare le mie foto, soprattutto con una catena colore a 10 bit che evita la posterizzazione con monitor wide gamut, è il famoso prophoto rgb alternato al meno noto prostar L* che, come dice il nome stesso, usa una curva TRC L* al posto della gamma 1.8 del primo (eredità del mondo macintosh ).
Molti autori hanno creato spazi colore con diverse caratteristiche e finalità e dato mi piace testare le novità oggi vi voglio presentare lo spazio colore Raamiel Rgb creato come dice il nome stesso dall’utente del juzaforum Raamiel, ecco dunque un confronto puramente grafico con il gamut del CG2730 e per maggiori dettagli vi invito a leggere i suoi articoli.
Colorimetro completo oppure no? Entriamo nel dettaglio.
La novità più grande presente nell’ EIZO CG2730 è senza dubbio il colorimetro che, a differenza del sensore di autocorrezione dell’ EIZO CX271 , consente la creazione di profilo ICC tramite Color Navigator 6.
Resta però da capire se può svolgere tutte le funzioni dei modelli top di gamma come il CG248 o il CG247X o di un colorimetro esterno tipo l’i1display pro che solitamente utilizzo per queste prove.
Il test è stato svolto esclusivamente con il colorimetro del CS2730 al fine di individuarne i limiti, se presenti, evitando l’utilizzo dell’x-rite i1display pro: vi mostro quindi passo passo cos’è successo per meglio comprenderne il funzionamento.
Dopo aver installato il software proprietario EIZO color navigator 6 ho avviato la creazione di un profilo (come ho spiegato per esteso in questa guida) ed inserito i parametri di calibrazione che il programma chiama Target: Gamma, Luminanza e Bianco (2.2, 120, d65).
A questo punto il colorimetro esce dalla cornice superiore del monitor ed inizia la caratterizzazione tramite misurazione delle patch, come siamo oramai abiutati a vedere sui monitor della famiglia EIZO colordge, ma proprio durante questa fase ho notato un importante cambiamento rispetto la solita routine: non sono presenti né patch grigie né colorate escluse quelle dei primari.
Un comportamento in effetti strano, ma spiegato dal fatto che il CG2730 usa come riferimento alcuni valori salvati dalla stessa EIZO nella seconda LUT (non accessibile all’utente) e che vengono confrontati durante tre cicli con quelli misurati dal colorimetro (Nero, Bianco, Rosso, Verde, Blu). Questo porta il software alla fase finale dove salva il profilo ICC all’interno del sistema operativo.
Un’altra differenza è data dall’impossibilità di validare il profilo appena creato appunto perché la procedura di creazione è di tipo iterativo che come ho mostrato sopra è basata su valori definiti dalla fabbrica e utilizzati come parametro di riferimento per ogni pannello.
Per avere quindi una verifica della qualità dei profili serve eseguire una procedura classica tramite un colorimetro esterno come l’x-rite display pro, che come ho scritto anche in altre recensioni reputo quello dal miglior rapporto prezzo/prestazioni attualmente in commercio.
Durante questa fase sono riapparse sia la patch dei grigi che quelle dei colori che siamo abituati a vedere.
La validazione del profilo ha restituito ottimi valori:
Per concludere è quindi evidente la differenza di approccio scelto da EIZO per questo CG2730 che rispetto ai modelli più costosi ha dotato di un colorimetro più semplice e basilare ma sufficiente a creare un profilo ICC utilizzabile anche dal software CN6: un passo avanti rispetto al CX271 ma non a livello di quello presente ad esempio nel top di gamma CG277.
Se volete disporre delle funzioni avanzate di color navigator 6 avrete quindi bisogno di un colorimetro esterno oppure di uno spettrofotometro, quest’ultimo è l’unico in grado di attivare particolari funzioni. Vi allego i risultati completi della validazione CG2730 ISO 12646 Profile Quality
L’EIZO CG2730 è calibrato di fabbrica per due spazi colore: sRGB e Adobergb accessibili tramite menù OSD. A differenza di quanto viene purtroppo ripetuto da molti, questi profili non si utilizzano se all’interno del sistema operativo è in uso un profilo ICC e il software di lavoro è CMS, bensì quando ci si trova ad utilizzare quei software che non gestiscono il colore ma gli elementi in lavorazione utilizzano uno dei due spazi colore.
Queste emulazioni via LUT vengono effettuate direttamente dall’elettronica del monitor senza l’intervento del software Color Navigator 6 e qui sotto ne ho verificato l’aderenza ai profili di riferimento tramite un colorimetro, con qualche limite strumentale dovuto all’assenza di uno spettrofotometro. I due profili vengono quindi emulati molto bene, l’EIZO CG2730 svolge il compito alla al meglio.
Missione: evitare il banding con i 10 bit per canale.
Quanto detto sopra dovrebbe far sorgere un dubbio nel fotografo digitale, se i monitor wide-gamut (quelli veri) hanno a disposizione una quantità di colori rappresentabili così elevata sono ancora sufficienti gli 8-bit per canale che normalmente escono dalla scheda video?
La risposta breve è no, potrebbero sorgere problemi di banding. Non è un caso che Apple abbia forzato i propri sistemi operativi a funzionare a 10 bit per canale contemporaneamente alla presentazione dei Retina display con copertura DCI-P3 e grazie all’architettura di OSX è bastato un aggiornamento software mentre con i sistemi operativi Microsoft è necessaria una scheda video Nvidia o AMD questo perchè Windows usa le opengl per veicolarli tramite buffering e questo è possibile esclusivamente con schede apposite.
Il banding è un problema che ha diverse origini, una delle quali risiede nella carenza di informazioni quando si descrive un oggetto di grande volume, una sorta di salto troppo accentuato che viene percepito ad occhio nudo, soprattutto nella fotografia in bianco e nero e nei cieli di un paesaggio con forti gradienti di luminosità.
L’EIZO cg2730 può funzionare a 10 bit tramite il cavo display port fornito in dotazione.
Per attivare i 10 bit con windows 10 servono :
- Una scheda video Amd o Nvidia
- Cavo mini display port (fornito nella confezione).
- Lettura della guida specifica che ho scritto
Accessori e Connessioni
Questa è la vera novità rispetto alla versione CX271, compreso nel prezzo c’è infatti il nuovo paraluce magnetico composto da un unico pezzo, vellutato all’interno per ridurre al minimo i riflessi indesiderati; i cavi in dotazione permettono il corretto funzionamento del monitor con quelle schede video dotate di connessione mini display port, tunderbolt e HDMI mentre se la vostra configurazione prevede una uscita display port grande dovrete dotarvi dell’adattatore.
Il cavo usb 3.0 è necessario per il corretto funzionamento di color navigator e va sempre tenuto attaccato e c’è poi anche un piccolo kit per pulire il display, che per quanto possa valere è il migliore che abbia mai provato fino ad oggi, niente aloni e riflessi oleosi dopo il passaggio (si può acquistare anche separatamente).
Conclusione
Relfex da migliaia di euro, una serie di obiettivi fotografici professionali di alta qualità e computer con processori multicore che leggono e salvano dati su unità a stato solido M2 ma leggo pochi commenti riguardo l’importanza di un display professionale che garantisca performance costanti e consistenti dall’accensione fino allo spegnimento per molti anni di fila, il tutto all’interno di un ambiente di lavoro creato ad hoc da EIZO chiamato color navigator che si espande anche nelle multi postazioni cloud tramite la versione NX.
Ci sarebbe poco da commentare, è come acquistare tutti i componenti di un computer di altissima gamma per poi risparmiare sull’alimentatore così da mettere tutto a repentaglio risparmiando sull’elemento forse più critico di tutti; ecco il mondo della fotografia oggi è questo, in troppi risparmiano sull’unico elemento in grado di mostrare il frutto del proprio lavoro e addirittura lo sottovalutano.
Esistono altre case costruttrici che ne producono di molto buoni, EIZO fornisce un software nato per lavorare in simbiosi con l’elettronica che lo governa e che trova nei modelli di punta CG l’espressione massima dell’integrazione con funzioni automatizzate di autocalibrazione e autocorrezione, anche pianificate e anche a monitor spento.
Ora, per i fotografi che vogliono entrare nel mondo professionale EIZO COLOREDGE è sufficiente la serie CS sia per i 24 pollici che per i 27 ma la casa giapponese ha pensato anche agli utenti più esigenti che però non necessitano di funzioni indicate per il mondo video e per la stampa professionale.
Il CG2730 è l’evoluzione del CX271 che per qualche motivo hanno deciso di rimpiazzare del tutto nonostante le ottime caratteristiche, addirittura eliminando il suffisso CX dall’intero catalogo ma questo nuovo modello aggiunge diversi optional e soprattutto un colorimetro, seppur basico, che permette finalmente la creazione di un profilo ICC così come eredita il film polarizzato che aumenta il contrasto relativo.
Ovviamente il prezzo è maggiore ma se siete alla ricerca di un prodotto per fortografi premium con 5 anni di garanzia, costruito come un tempo e fatto in giappone questo modello fa sicuramente per voi.
[taq_review]
-> Ho un messaggio per te <-
Ho ricevuto moltissimi messaggi di richiesta per i libri sulla gestione del colore/calibrazione e sulla fotografia. Ve ne consiglio tre:
- Questo è semplicemente uno tra i migliori libri, per chi inizia a fotografare, che abbia mai letto riguardante sia la fase di scatto che la comprensione dell’esposizione fotografica. É per principianti con qualche chicca per gli intermedi. Gli avanzati invece lo tengono in libreria, sfogliandolo ogni tanto in modo terapeutico dopo ore di postproduzione. L’autore è un vero fotografo che svolge questa professione da almeno 30 anni. La prima edizione usci nel 1990! La mia preferita è la terza revisione, ma è in inglese.
- Photoshop si sa, può essere una “brutta bestia” da domare e questo libro ne spiega i dettagli in modo chiaro. Permette a tutti di farsi velocemente un’idea chiara sul mondo della correzione del colore.
- La gestione del colore è mondo multi disciplinare a volte complesso, mi sento quindi di consigliarvi il libro di Tom Ashe perchè risulta relativamente semplice da comprendere. Può essere suddiviso in capitoli e ripreso tante volte, in modo da trovarvi preparati quando frequenterete un mio workshop sulla gestione del colore 🙂
Ottima recensione, come sempre del resto, e gran bel monitor; peccato per il prezzo che lo avvicina forse troppo al CG277, per cui mi chiedo e ti chiedo, quali vantaggi a preferirlo a quest’ultimo?
Grazie per il commento, costa così tanta fatica fare una recensione del genere che fa piacere leggerne! Nel merito della domanda in effetti la linea CX era molto ben bilanciata con una giusta differenza di prezzo rispetto ai monitor CG veri, oggi è più difficile andare a “botta sicura” e bisogna scendere nei dettagli: se ti servono la lut 3d e il colorimetro con validazione tra i 27 pollici c’è solo il CG277, ma non gode del nuovo design e sulla scrivania ingombra di più.. ma se trovi l’offerta giusta 🙂
Sono atterrato sul tuo sito perché alla ricerca di una soluzione riguardo ad una mia situazione di switch.
Ho letto ad ora 3 recensioni e mi complimento sin da subito per la qualità e l’attenzione di ognuna.
Ho un vecchio apple Cinema Display 27″ che usavo con un MacBook Pro mid 2013 e da pochissimo sono passato ad una nuova versione dello stesso. Purtroppo non posso più connettere monitor e computer e facendo editing fotografico e video a livello professionale ho sempre voluto avere un monitor che mi permettesse qualità elevate, calibrazioni e qualche soluzione meno lucida dei monitor apple.
Non sono un esperto e quindi vorrei chiederti cosa faresti ora se fossi in una situazione simile?
Grazie
M
Ciao, fai colorgrading e necessiti di una lut3d?
Ciao Gabriel, grazie di avermi risposto!
attendo tue indicazioni
Salve, complimenti innanzitutto per le recensioni professionali… mi chiedevo come mai i modelli CS2730 o al massimo CG2730, non siano indicati per il video editing, anche perchè io mi stavo indirizzando proprio su questi senza spendere un patrimonio. Potresti cortesemente aiutarmi nella scelta più consona, considerando che il 4 K non mi interessa attualmente per ovvie ragioni. Secondo te quale monitor EIZo dovrei prendere per color correction, ovviamente vorrei prenderlo anche a questo scopo. grazie in anticipo
Buongiorno,
le rispondo volentieri: é la mancanza della lut 3d a fare del cg2730 un monitor meno indicato all’editing video rispetto al cg277 ad esempio. Se vuole approfondire l’argomento si iscriva alla mia pagina facebook.
A ecco ! grazie per l’appunto ora ho riletto meglio ed effettivamente avere la LUT 3d ma sopratutto il sistema di colorimetro interno a livello hardware non è poco…. Sarei indirizzato sul CG247X ColorEdge anche per il format 16:10 e comunque 24 pollici dovrebbe essere sufficiente ad una distanza di 30 cm. Con questo monitor se ho capito bene non necessiterei di una sonda esterna, giusto? o meglio al 99% dovrebbe essere sufficiente quello che fa di suo il monitor in oggetto. Io ho una x-rite eye one display 2 che però con win 10 pro 64 bit non funziona! possibile che non esistono i driver. (magari se hai già affrotato il problema potresti in tal senso aiutarmi). grazie ancora…..
La scelta del 24 pollici è sia per i 16:10, sia per la differenza di costo con il fratello maggiore da 27 pollici. Cosa ne pensi?
Venga su facebook 🙂
Grazie per la celere risposta, in effetti non avevo visto approfonditamente il discorso delle LUT 3d, direi fondamentale. Se prendessi un CG2470 per spendere meno? vedo che trattasi di un 16:10 oppure magari mi converrebbe per poco più un 27 pollici 16:9 ovvero il CG277? potresti dirmi le differenze sostanziali tra i due, leggevo che il design del 27 pollici è più vecchiotto e non gode del restailing eizo fatto da poco su questi modelli. Grazie
Perdonami ma non ho account facebook, non utilizzo SN.
salve una curiosità, ma come rapporto di contrasto chi è superiore tra il cg2730 e il cg279x ? e che differenza alla pratica visione? chi si vede meglio, più contrastato ?