Eizo CG248 4k: la recensione completa!

E’ finalmente disponibile il nuovo monitor top di gamma Eizo cg248 4k ultrahd che porta hidpi all’interno della famiglia colorgraphic aggiornandosi anche nel design e nelle funzionalità. Il crescente interesse verso queste periferiche, spinto dalle proposte retina di Apple, ha portato molte case ad aggiornare i modelli di punta indirizzati a fotografi, stampatori e videomaker. In questa recensione ho messo alla prova il nuovo modello e le sorprese non sono mancate..

Unboxing

L’Eizo cg248 arriva all’interno di un classico scatolone di cartone con due piccole maniglie bianche di tessuto, ma quello che realmente cambia lo si scopre una volta aperto.

Eizo cg248 (109)

 

Il nuovo paraluce non ha più bisogno di essere assemblato: aderisce alla cornice del monitor magneticamente e in pochi secondi può essere rimosso, come succede quando si vuole usare una sonda esterna da associare a quella presente nel cg248, ma questa comodità ha un prezzo: niente posizione portrait come sulla vecchia serie.Eizo cg248 (1)

Eizo cg248 (58)

La palpebra paraluce del cg248 è composta da un unico pezzo con le parti laterali incernierate a quella superiore ed è rivestita internamente di stoffa nera come in passato, il che garantisce una buona schermatura dalle luci laterali durante l’elaborazione.

Eizo cg248

Design

La nuova scelta stilistica di Eizo è orientata alla riduzione degli ingombri, così sul cg248 si notano le nuove cornici sottili con elementi estetici aggiuntivi come la banda color argento che ricopre la maniglia posteriore. Il design solido e razionale della precedente linea di Colorgraphic fa spazio al nuovo corso stilistico iniziato con la linea Ecoview ma senza perdere sobrietà che distingue la linea professionale di questo marchio; la scelta è comunque coraggiosa per una casa che ha sempre fatto della continuità stilistica la filosofia della propria linea di punta e il cg248 fa la sua bella figura sulla scrivania di lavoro, anche se trovo più pratica la vecchia soluzione passacavi presente sul cg247, che maschera meglio la loro presenza rispetto all’anello posteriore del nuovo modello.

Il piedistallo in dotazione consente di reclinare l’Eizo cg248 di 30° indietro e 5° in avanti e garantisce un’escursione sull’asse verticaledi 15 cm, distanza compresa tra la posizione più bassa e quella più elevata che il monitor può assumere;  è possibile ruotare il cg248 nella posizione portrait, mentre l’attacco posteriore è vesa 100 x 100mm. Il colrimetro dell’eizo cg248 è integrato nella cornice superiore che misura in altezza di 2,7cm contro gli 1,6cm di quella inferiore, dando un aspetto asimmetrico al display.

eizo-cg248

Connettori e dotazione

L’eizo cg248 viene fornito di due cavi display port di cui uno con riduttore mini-dp adatto anche per tunderbolt, assieme al cavo di connessione usb3.0 e il kit di pulizia specifico per pannelli opachi con e esenza filtro polarizzatore. Completano la dotazione il cd di installazione di colornavigator 6, il certificato di uniformità del pannello e una guida rapida di avvio. Il manuale completo è in formato pdf e si trova nel cd.

Eizo cg248 (57)

Finalmente dotato della connessione usb 3.0 l’eizo cg248 permette il 4k a 60hz tramite connessione display port 1.2 modalità sst (ne possiede due), mentre l’hdmi 1.4 è limitato ai soli 30 hz.

Color Navigator 6

Il programma di calibrazione progettato da Eizo per pilotare i prodotti della famiglia coloredge trova nella serie CG la sua massima espressione grazie all’impiego della LUT 3d a 16 bit: questa tecnologia permette l’emulazione di un profilo di periferica come ad esempio quello di un tablet, stampante, di un altro monitor e garantisce un ottimo soft proofing anche con quelle applicazioni che non supportano il Color Management System; il campo video è sicuramente tra i beneficiari principali di questa tecnologia.

Calibrare l’eizo cg248 è davvero semplice, con pochi passaggi si creano i profili desiderati come vi mostro qui sotto:

I risultati sono ottimi cosiderando che il pannello ha meno di 200 ore di vita, clicca il link per visualizzarle il report completo: CG248 ISO 12646 Profile Quality.

Autocalibrazione

Come il CG247 anche il CG248 dispone di un colorimentro integrato nella cornice, questa volta superiore, che consente sia la calibrazione manuale che una autocalibrazione periodica del pannello senza bisogno di un intervento e anche a computer spento: questa caratteristica unica nel panorama dei display permette di non doversi più preoccupare della calibrazione dopo un setup iniziale, tra l’altro molto intuitivo grazie all’uso di un chiaro codice colore. Per assegnare l’autocalibrazione ad un profilo basta cliccare con il tasto destro e selezionare la voce qui sotto evidenziata per far comparire un piccolo bersaglio bianco a forma di croce indicante l’avvenuta selezione.

Colorimetro integrato

Eizo ci ha abituati a buoni colorimetri presenti nella linea top di coloredge e qui ho voluto testare la differenza con ele soluzioni presenti invece sul mercato come l’x-rite i1 display pro e il colormunki photo.

Eizo-cg248-colorimetro

Eizo Color navigator 6 tiene in considerazione la posizione del colorimetro integrato rispetto alla superficie del display, infatti la zona superiore ha una luminanza leggermente diversa da quella misurata nel centro così come divesi sono i valori del punto di bianco, per questo motivo il programma compensa automaticamente la differenza. L’attuale leader tra i colorimetri economici è l’x-rite i1display pro ed è anche tra i migliori strumenti disponibili per calibrare un lcd ips wide gamut soprattutto se dotato delle ultime tecnologie gb-r led e w-led, per completezza ho inserito nella prova uno spettrofotometro x-rite colormunki photo. Il colorimetro integrato è nascosto nella parte superiore del display e si posiziona atuomaticamente sul target quando entra in funzione.

Eizo cg248

I risultati qui sotto mostrano le tre letture effettuate dai tre diversi strumenti dopo un certo tempo di preriscaldamento, partendo dall’alto l’i1 display pro  si conferma tra i migliori colorimetri in commercio e quello integrato nel CG248 lo segue a breve distanza: differiscono solo per il valore massimo nel deltaE94. Più lontano lo spettrofotometro colormunki photo che mostra la difficoltà di questo genere di strumenti quando vengono accoppiati a display ips widegamut, il tutto considerando come tetto massimo di spesa 500 euro, oltre questa cifra esistono strumenti più potenti come il colorimetro discus o lo spettrofotometro i1 PRO2.

Eizo cg248 colorimetri a confronto Eizo cg248 colorimetri a confronto

Analisi del pannello

L’Eizo CG248 monta un pannello LM238wr2 SL C1,  IPS 16:9 wide gamut a 10 bit (8+a-frc) prodotto da LG, ha un controllo pwm ad altissima frequenza (16.8 khz) che rimane costante ad ogni valore di luminanza per limitare l’affaticamento visivo e da specifiche dichiara di coprire sia lo spazio colore srgb che adobergb, ma è anche interessante scoprirne la differenza in volume. Una volta calibrato con 120 cd/m^2 d65 2.2 ho ottenuto un match completo sia per srgb che per adobergb e un volume che supera anche l’adobergb, a differenza di altri prodotti concorrenti che dichiarano widegamut panelli che non superano l’adobergb e qui non ci sono più dubbi che sia un vero widegamut. Eizo garantisce tempi di riscaldamento molto contenuti, in circa 7 minuti dall’accensione il pannello raggiunge la stabilità di luminanza e del punto di bianco.

resoconto calibrazione 248 best

gamut cg248 rispetto al srgb (2d)gamut cg248 rispetto al Adobergb (2d)gamut cg248 rispetto al srgb gamut cg248 rispetto al Adobergb (3d)

La qualità di un monitor però non si valuta dai profili creati e non ci si ferma alla capacità di coprire i diversi spazi colore, esistono infatti altri paramentri molto importanti da tenere in considerazione come l’uniformità di luminanza e del punto del bianco lungo tutta l’area del pannello. Spesso le recensioni misurano solamente il centro del monitor evitando, più o meno volutamente, le zone periferiche dove si nascondono proprio i problemi. I display professionali, oltre che garantire una buona uniformità lungo tutta l’area devono restituire gli stessi valori sull’intera linea produttiva evitanto la variabilità tra singoli pannelli e la serie CG è garantita 5 anni o 30.000 ore, per 3 anni contro il deterioramento della retroilluminazione (max 120 cd/m^2 e d50 o d65) e 6 mesi secondo lo standard ISO 9241-30.

Eizo usa la tecnologia DUE (Digital Uniformity Equalizer) che aiuta a neutralizzare le fluttuazioni di luminosità e di tonalità lungo l’intera l’area del monitor, è possibile impostarla su due differenti priorità: uniformità o luminosità, consiglio la prima. L’elettronica di bordo del cg248 compensa la fluttuazione causata dal cambio di temperatura ambientale e i risultati che ho ottenuto sono ottimi.

Eizo cg248

Altri parametri da tenere in considerazioni con display ips sono il glow e l’angolo di visualizzazione, tutti fattori che le case produttrici cercano di limitare con l’utilizzo di diverse tec~iche, la migliore è sicuramente quella che prevede l’aggiunta di un film polarizzato (ATW polarizer) ma è anche la scelta più costosta, l’eizo cg248 la usa e risultato lo vedete qui sotto: glow sotto controllo e buon angolo di visualizzazione. La foto è una lunga esposizione necessaria a mostrare l’effetto ma non rispecchia le normali condizioni di utilizzo, la dominante rossa mostra il lavoro svolto dal film polarizzato che limita il bagliore biancastro.

Eizo cg248

Il glow non compare neanche ad angoli di visualizzazione spinti e il contrasto non viene sacrificato.

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Lut 3d ed emulazione profili

L’Eizo cg248 sfrutta la lut 3d a 16bit: una tabella cubica di conversione che tratta i dati in modo diverso da quella 1d+matrix che equipaggia invece i modelli  cs e cx. Color Navigator 6 sfrutta la lut3d  per emulare i dati di un profilo di periferica, come ad esempio quello di una stampante, di un altro monitor o di un tablet per offire la possibilità di fare soft proofing  anche con applicazioni che non supportano il Color Management System ed è utile anche in campo video.

A sinistra la classica lut 1D a destra quella 3d (immagine di proprietà Eizo). La lut 3d a 16 bit è usata dal cg248 per emulare i profili colore installati direttamente nel monitor e accessibili tramite menù osd, quindi utilizzabili anche da periferiche diverse dal computer che vengono collegate tramite hdmi o display port.
Eizo cg248
Ho testato questi profili con il colorimetro i1display pro e con spettrofotometro colormunnki photo, aprendo i link qui sotto potete leggere i risultati ottenuti: i diversi profili di correzione dipendono dalla data di misurazione, prima infatti di crearne uno personale con lo spettrofotometro ne ho usato uno equivalente. Ottimi i primi 4, mentre l’emulazione del rec2020 non mi ha convinto, forse con un futuro aggiornamento del firmware sarà possibile migliorare il risultato: Eizo se ci sei batti un colpo!

In generale gli attuali pannelli UHD hanno consumi elettrici maggiori dei Fullhd di pari diagonale e verificando quelli del mio cg248 posso confermare che i 41 watt richiesti a 120cd/m^2 superano quelli richiesti dal cg247 alla stessa luminanza. La conferma viene direttamente dalle prese d’aria posteriori dove sfoga l’aria convogliata dalle due ventole, necessarie a garantire una corretta dissipazione del calore generato dall’elettronica di bordo.

cg248 srgb secondo software cg248 Adobergb secondo

Eizo cg248

Era dai tempi delle lampade ccfl che non vedevo monitor professionali equipaggiati con delle ventole di raffreddamento, per fortuna queste da 4cm di diametro non le trovo fastidiose nemmeno lavorando di notte nel silenzio quasi completo ma la loro presenza è avvertibile: è comunque un buon passo avanti viste le critiche mosse in passato.

Lavorare in 4k e hidpi

L’eizo cg248 è un 4k Ultra HD (UHD)  quindi con una risoluzione di 3840 x 2160, formato 16:9 e 1.78:1 aspect ratio ed è uno standard televisivo che non va quindi confuso con il 4k DCI usato maggiormente in ambito cinematografico e che prevede una risoluzione 4096 x 2160 con 1.9:1 di aspect ratio.

Lavorare con pannelli ad elevato valore di ppi comporta una scelta consapevole del software da utilizzare, per non incorrere in icone e testi troppo piccoli (come suggerirebbe una simile risoluzione)  gli ultimi sistemi operativi riscalano gli oggetti in modo da renderli perfettamente leggibili e lo stesso vale per l’interfaccia grafica di alcuni programmi. Non tutte le applicazioni supportano l’hidpi e va sempre verificata la compatibilità software/sistema operativo con la nuova realtà, ma i produttori si stanno velocemente aggiornando: Microsoft windows 8.1 e windows 10 sfruttano bene lo scaling così come osx, ad eccezione di Adobe bridge la suite photoshop e lightroom sono aggiornate alle nuove specifiche così come l’ultimo Microsoft office che adatta l’interfaccia agli schermi con queste densità lineari di pixel. Di contro con i programmi non predisposti può succedere di vedere icone molto sgranate o interfacce grafiche inutilizzabili, non attivando lo scaling in photoshop il risultato sarebbe questo:

Eizo cg248 (113)

Eizo cg248 (112)

L’interfaccia grafica è inutilizzabile a fronte però di uno spazio di lavoro ampio come suggerisce l’elevata risoluzione del monitor; per risolvere il probleman bisogna attivare l527opzione di scaling in modo da poter lavorare sull’immagine con gli strumenti leggibili e sfruttando tutta la risoluzione 4k del cg248.

Eizo cg248 (114)

Qui sotto si può notare l’ottimo lavoro dello scaling UI di Adobe in grado di ridimensionare solamente gli elementi necessari all’uso dei comandi e visualizzazione delle informazioni lasciando però invariata l’area di lavoro a 4k.

Eizo cg248 (111) Eizo cg248 (110)

E’ bello poter elaborare immagini molto grandi come questa da 33mpx contando su un ingrandimento di solo il 33% , contro il 12,5 che avrei ottenuto su un modello fullhd. Complice l’alta risoluzione e l’elevato valore di ppi l’uso dello strumento zoom si fa meno frequente, ed è più facile trovare imperfezioni nella foto senza farne ricorso.

Eizo cg248

Controllate che la vostra scheda video sia compatibile con questa risoluzione prima di acquistare un monitor 4k, ad esempio la mia Nvidia quadro k1200 lo supporta alla perfezione così come la k620.

I famosi 10 bit

Il cg248 di visualizzare 1,073 miliardi di colori ossia lavora a 10 bit per canale, rispetto al classico 8bit (16,7 milioni). E’ un grande salto in avanti e nella pratica si traduce nell’assenza di scalettature (banding) in quelle immagini con forti gradienti, come ad esempio le foto di paesaggio con elevato contrasto tra cielo e primo piano. Per testare i 10 bit potete scaricare il fle ramp: Test dei 10 bit , Nec 10 bit 3d e se notate delle bande grigie al posto di un gradiente uniforme i 10 bit non stanno funzionando correttamente.

10-bit

Ho scritto un articolo completo a riguardo che vi consiglio di leggere, riassumendo per sfruttare questa caratteristica avremo bisogno di:

  • Una scheda video Nvidia o AMD
  • Un cavo display port
  • Monitor 10 bit
  • Programmi in grado di sfruttare questa funzionalità come Adobe Photoshop (dalla versione CS5 in su).

 

Schede video necessarie per i 10 bit

Fullhd vs 4k

 

Andiamo al nocciolo della questione, meglio puntare sul cg247 fullhd o investire sul nuovo cg248 con risoluzione 4k uhd? Più di un anno fa in occasione della recensione del cg247 scrissi che senza un adeguato supporto software e del sistema operativo i monitor 4k non avrebbero dato il massimo e la scelta migliore sarebbe stata quella di rimanere in ambiente fullhd a 94ppi, bene, in questo lasso di tempo molte software house hanno aggiornato i propri prodotti, è l’esempio di Adobe che ora supporta in modo completo l’interfaccia grafica 4k hidpi su photoshop e il vantaggio risulta evidente, il cg248 grazie all’alta risoluzione mette a disposizione un’area di lavoro maggiore del cg247, le immagini risultano più “crisp” e, per fare un esempio pratico, è più facile notare il purple fringing in una fotografia (provare per credere) così come diventa meno frequente l’utilizzo dello strumento zoom. Anche la suite Microsoft Office è perfettamente riscalata con il testo che risulta molto definito e accattivante.

Come si legge nella lista di compatibilità dei software i fotografi godono di un supporto già sufficiente per passare da fullhd a 4k mentre agli stampatori poco propensi a superare i 94ppi consiglio, se hanno l’occasione, di provare l’hidpi del cg248 adattando il proprio workflow. Sarà invece necessario windows 10 per impostare il giusto scaling in una configurazione a doppio monitor fullhd-4k.

Quindi? Se il software ve lo consente puntate sul cg248, vi darà molte soddisfazioni così come il cg247 continuerà a fare bene il suo lavoro in ambienti legacy e non hidpi.

Conclusioni

Con l’Eizo Cg248 le immagini prendono vita ed hanno un forte impatto visivo, la risoluzione elevata unita alla “ridotta” diagonale garantisce quell’effetto crisp che solo i monitor hidpi possono dare e che, come in questo caso, vengono supportate da un’elettronica di bordo degna di nota che non mostra il fianco a critiche tecniche. I consumi sono maggiori rispetto all’ Eizo cg247 e per dissipare il calore in eccesso sono necessarie le due piccole ventole integrate nel frame, che però non risultano rumorose come in passato pur restando avvertibili in ambienti molto silenziosi. La diagonale di 23.8 pollici è sufficiente a garantire 185 ppi e forse avrei preferito un formato 16:10 anzichè l’attuale 16:9 ma l’elevata densità di pixel garantisce un buono spazio di lavoro con quei programmi predisposti a sfruttarla. Il nuovo design riduce gli ingombri in modo da allineare questo top di gamma Eizo alle ultime proposte della concorrenza, scelta comprensibile ma che va un po’ a scapito di alcune scelte intelligenti adottate sul precedente cg247 come ad esempio il miglior riordino dei cavi posteriori alloggiati in un vano ricavato nel piedistallo,  ora affidati ad un semplice anello attaccato alla base, risultando inoltre solido e preciso nell’assemblaggio e con un miglior allineamento tra pannello e cornice.

A chi è indirizzato questo monitor professionale top di gamma? Sicuramente agli utenti Apple più esigenti che vogliono acquistare un display esterno migliore del retina senza rinunciare alla resa hidpi a cui sono abituati, grazie anche al sistema operativo osx che meglio interpreta lo scaling dei contenuti. Nessun problema anche per gli utenti Microsoft windows 8.1 e windows 10 che possono sfruttare il grande spazio di lavoro offerto dall’ Eizo cg248, magari in una configurazione a doppio monitor di cui uno fullhd (in questo caso windows 10 è obbligatorio).

Tecnicamente parlando il colorimetro integrato produce ottimi risultati e corregge in automatico l’errore dovuto al posizionamento nella cornice superiore rispetto al centro del pannello, viene inoltre messa a disposizione l’autocalibrazione automatica fino a 5 profili (anche a monitor spento), ovviamente configurabile a piacere. Non è quindi necessario dotarsi di un colorimetro esterno a meno di non voler correlare il cg248 ad altri display colorgraphic presenti in studio che supportino tale funzione. Il drift di luminanza e del punto di bianco vengono compensati e il tempo di riscaldamento è stato ridotto a soli 7 minuti dall’accensione a freddo. L’Eizo cg248 in conclusione è un’ottima scelta per quei fotografi abituati ad elaborare foto di grandi dimensioni che si sentono penalizzati dalla piccola area di lavoro di un fullhd, e la presenza della lut3d amplia la platea agli stampatori che vogliono sperimentare l’hidpi nel loro workflow; vista la grande scelta di profili colore disponibili di serie tramite menù osd anche i videomaker dovrebbero tenerlo in considerazione. A parte qualche debolezza come l’emulazione rec2020 e il passacavi ad anello, l’Eizo cg248 è promosso a pieni voti e il prezzo richiesto è quindi in linea con le performance estreme offerte dal prodotto.

Note:

  1. Secondo la documentazione per sviluppatori android, un display con un valore di ppi compreso tra i 160-213, come il cg248, sarebbe in realtà un TVDPI (Medium High density) e non un HIDPI (high desity) ma per semplificare ho usato quest’ultimo termine.
  2. Hidpi è anche la modalità con cui i software riscalano l’interfaccia per adattare gli elementi ai monitor con elevato numero di ppi, infatti Apple chiamò in questo modo la capacità di raddoppiare le dimensioni dell’interfaccia per adattarsi all’elevato numero di pixel dei retina display.

wazer

-> Ho un messaggio per te <-

Ho ricevuto moltissimi messaggi di richiesta per i libri sulla gestione del colore/calibrazione e sulla fotografia. Ve ne consiglio tre:

  • Questo è semplicemente uno tra i migliori libri, per chi inizia a fotografare, che abbia mai letto riguardante sia la fase di scatto che la comprensione dell’esposizione fotografica. É per principianti con qualche chicca per gli intermedi. Gli avanzati invece lo tengono in libreria, sfogliandolo ogni tanto in modo terapeutico dopo ore di postproduzione. L’autore è un vero fotografo che svolge questa professione da almeno 30 anni. La prima edizione usci nel 1990! La mia preferita è la terza revisione, ma è in inglese.
  • Photoshop si sa, può essere una “brutta bestia” da domare e questo libro ne spiega i dettagli in modo chiaro. Permette a tutti di farsi velocemente un’idea chiara sul mondo della correzione del colore.
  • La gestione del colore è mondo multi disciplinare a volte complesso, mi sento quindi di consigliarvi il libro di Tom Ashe perchè risulta relativamente semplice da comprendere. Può essere suddiviso in capitoli e ripreso tante volte, in modo da trovarvi preparati quando frequenterete un mio workshop sulla gestione del colore 🙂

About Gabriele Spadoni

Fotografo, informatico e blogger con mille idee per la testa e un approccio scientifico alla gestione del colore. Scrivo articoli informatici come li vorrei leggere sulle riviste specializzate.

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9 comments

  1. ciao, ma i 10 bit di questo monitor Eizo sono reali? Grazie

      • Peccato, a quel prezzo speravo li avesse.
        Puoi indicarmi un monitor wide-gamut 4k (24 pollici) o 5k (27 pollici) di livello che abbia i 10 bit reali?
        Ho visto il Dell UP 2715K molto interessante, così come LG ma 31″ non li amo molto.
        Mi occorrono per foto editing professionale.
        Ti ringrazio molto.

        • Dipende cosa intendi per “livello”, come gli Eizo esistono solamente i Nec ma di 4k top di gamma ancora pochi mentre per il discorso dei 10 bit reali se l’implementazione del dither è buona non c’è differenza visibile: dipende tutto dall’elettronica di bordo.
          ciao!

  2. Riccardo Battaglia

    Ciao,
    potresti fare una recensione dei nuovi Eizo Cg2700?
    Magari accennando alle differenze con gli Oled (ne uscirà uno Eizo)?
    Grazie e complimenti, un saluto cordiale.

  3. Ciao Gabriele, attendiamo con trepidazione la recensione dei nuovi CG2700S e CG2700X o almeno uno dei due 🙂

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